Alla Festa del Cinema di Roma vince “Left Handed Girl” di Shih-Ching Tsou, mentre ad Alice nella Città si impone “My Daughter’s Hair” di Hesam Farahmand: due storie di coraggio, libertà e sguardi sul mondo contemporaneo
Si è conclusa a Roma la 23ª edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dedicata ai giovani, alle nuove generazioni e al cinema indipendente.
Il programma di Alice nella città è stato vario e interessante soprattutto “è fuori sala” la novità ben gradita da giornalisti e pubblico in cui dibattiti e approfondimento hanno suscitato molto interesse e si concluderà il 7 novembre con l’arrivo di Robert De Niro nella Capitale.
Anche quest’anno, la manifestazione ha coinciso con la ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si è chiusa con la cerimonia di premiazione dopo dieci giorni di film, tappeti rossi e incontri, ancora una volta condotta con energia e ironia da Ema Stokholma.
Alice nella città: il trionfo di “My Daughter’s Hair”
Il premio principale è andato a My Daughter’s Hair del regista iraniano Hesam Farahmand, che ha conquistato la giuria composta da 35 ragazzi tra i 16 e i 19 anni. Il film esplora con intensità il rapporto tra identità, libertà e legami familiari in un contesto sociale complesso, offrendo una riflessione profonda sull’autodeterminazione e sulla ricerca di sé.
La motivazione della giuria sottolinea “una storia di differenze sociali e instabilità economica, in cui non esiste una morale netta e ogni gesto d’amore ha un prezzo da pagare”. Particolarmente apprezzata l’interpretazione di Shahab Hosseini e la costruzione narrativa che permette allo spettatore di immedesimarsi nel dramma dei personaggi.
Menzione speciale per La piccola Amélie di Liane-Cho Han e Maïlys Vallade, premiato per il suo racconto “universale e intergenerazionale”, capace di toccare le corde più profonde del cuore con uno stile evocativo e poetico.
Alice nella città: Premi Opera Prima e Panorama Italia
Il Premio Opera Prima è stato assegnato a Anemone di Ronan Day-Lewis, figlio del tre volte premio Oscar Daniel Day-Lewis, che nel film torna anche come interprete. L’opera è stata definita “audace, onirica, immersiva e dirompente”, segno di una sorprendente maturità artistica per un debutto, dove l’esperienza pittorica del regista contribuisce a creare un’atmosfera totalizzante.
Il Premio del pubblico al Miglior film del Panorama Italia è andato a 2 cuori e due capanne di Massimiliano Bruno, mentre il Premio RB Casting al Miglior giovane interprete italiano è stato assegnato ad Adalgisa Manfrida per Ultimo schiaffo di Matteo Oleotto, premiata per la sua spontaneità e maturità scenica.
La stessa Manfrida ha ricevuto anche il Premio Unita Under 35, accompagnato dalla tessera onoraria di U.N.I.T.A., “per la sensibilità, l’intelligenza attoriale e l’energia contagiosa” con cui ha dato vita al personaggio di Petra.
Festa del Cinema di Roma: i riconoscimenti della giuria di Paola Cortellesi
La giuria principale della 20ª edizione della Festa, presieduta da Paola Cortellesi, ha assegnato il premio al miglior film a Left Handed Girl di Shih-Ching Tsou. La regista, in un video di ringraziamento, ha raccontato di aver lavorato vent’anni per portare sullo schermo questa storia personale, mentre la giovane protagonista Nina Ye ha annunciato l’uscita del film a dicembre con il titolo La mia famiglia a Taipei.
Il Premio Monica Vitti per la miglior attrice è andato a Jasmine Trinca per Gli occhi degli altri di Andrea De Sica, ispirato al delitto Casati Stampa. Sul palco, emozionata, l’attrice ha dedicato parole intense alla forza emancipatrice delle donne e al valore empatico del cinema.
Il Premio Vittorio Gassmann per il miglior attore è stato assegnato ad Anson Boon per Good Boy di Jan Komasa, che ha dedicato il riconoscimento “al cinema indipendente, fatto con poco denaro e molta passione”.
Il Premio per la miglior sceneggiatura è andato a The Things You Kill di Aresa Katami, mentre la miglior regia è stata riconosciuta al cineasta cinese Wang Tong per Wild Nights, Tamed Beasts.
Il Gran Premio della Giuria è stato attribuito a Nino di Pauline Loquès, e il Premio del pubblico al documentario Roberto Rossellini, più di una vita di Ilaria de Laurentiis, Raffaele Brunetti e Andrea Paolo Massara.
Festa del Cinema di Roma: Premio Film Impresa Under 35 e altre opere premiate
Il Premio Film Impresa Under 35 è stato assegnato a Bagarre di Sara Narducci, un racconto di tensione sociale e determinazione personale che dimostra la vitalità del giovane cinema italiano.
La miglior opera prima della sezione principale è risultata Tienimi presente di Alberto Palmiero, che ha dedicato il premio “a tutte le persone che cercano il loro posto nel mondo”.
Festa del cinema di Roma: documentari e menzioni speciali
Il Premio al Miglior Documentario è stato assegnato a Cuba & Alaska di Yegor Troyanovsky, che racconta la storia delle dottoresse ucraine Yulia “Cuba” e Oleksandra “Alaska”, impegnate in prima linea nella guerra contro la Russia. Il regista e la protagonista non hanno potuto ritirare il premio “perché sono nell’esercito ucraino per difendere tutti noi”. Una menzione speciale è andata al documentario francese Il canto della foresta di Vincent Munier.
Menzione anche per i giovani protagonisti Samuel Bottomley e Seamus McLean Ross del film California Schemin’ di James McAvoy, che racconta la storia vera di due ragazzi scozzesi decisi a sfondare nell’hip hop.
Un’edizione che guarda al futuro
La conduttrice Ema Stokholma, confermata anche per il 2026, ha salutato il pubblico della Festa con entusiasmo: “Ho visto vampiri, pirati, drag queen e una gallina. Ho parlato con tutti come nelle migliori feste. Speriamo che siano tutti invitati anche nei luoghi dove si decide il futuro del cinema”.
Roberto Puntato