Quando l’opera barocca incontra la parodia a ritmo di musica. Un viaggio tra comicità, musica e archeologia industriale, con protagonisti i giovani talenti del Teatro dell’Opera e del Teatro di Roma
Dal 25 al 29 ottobre, la Sala Macchine della Centrale Montemartini si trasforma in un palcoscenico d’eccezione per accogliere Piramo e Tisbe, ironica parodia in musica firmata da John Frederick Lampe, compositore sassone del Settecento e fagottista nell’orchestra di Händel. La produzione — prima esecuzione italiana dell’opera — è il frutto di una collaborazione virtuosa tra tre importanti istituzioni culturali della Capitale: il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro di Roma – Teatro Nazionale e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
La scelta della location non è casuale: l’opera verrà infatti rappresentata tra turbine, motori e antiche sculture romane, in uno degli spazi più suggestivi della città. La Centrale Montemartini, ex centrale termoelettrica oggi museo industriale-archeologico, diventa così teatro vivo di un progetto che coniuga musica, storia, formazione e innovazione scenica, con l’intento di avvicinare un nuovo pubblico all’opera attraverso un linguaggio accessibile e originale.
Una “mock opera” tra Shakespeare e Händel
Lampe compose Piramo e Tisbe nel 1745, ispirandosi alla tragicomica rappresentazione della vicenda ovidiana nell’ultima scena del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. Ma qui la satira colpisce direttamente l’opera italiana, allora di moda nella Londra haendeliana, con i suoi libretti improbabili, le trame esagerate e gli interpreti idolatrati (spesso castrati e dive strapagate). Il risultato è una scoppiettante parodia che, pur mantenendo un impianto musicale raffinato, diverte e sorprende per la sua freschezza e attualità.
La partitura, composta da dieci arie e tre duetti (i recitativi sono andati perduti), è stata riscoperta dal musicologo barocchista Lorenzo Tozzi, che ne ha curato anche la consulenza musicale. I brani sono eseguiti in lingua originale inglese, mentre le parti recitate — per favorire la comprensione — sono state tradotte in italiano.
Giovani talenti in scena: la forza della formazione
Il progetto si distingue per il suo forte valore formativo, coinvolgendo i migliori artisti emergenti del panorama nazionale. I protagonisti provengono da “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma e dal Corso di perfezionamento per attori del Teatro di Roma: un’occasione preziosa per confrontarsi con un repertorio raro e originale, in un contesto professionale di alto livello.
Tra gli interpreti principali figurano Guangwei Yao (Piramo), Jessica Ricci (Tisbe), Jiacheng Fan (Muro), Alejo Alvarez Castillo (Leone) e Dayu Xu (Luna), affiancati da Federico Gariglio, Giacomo Cremaschi, Andrei Cuciuc, Emanuele Baldoni e Niccolò Massi nei ruoli recitati. La regia è affidata a Cesare Scarton, che firma anche l’adattamento e la drammaturgia insieme a Tozzi. Le scenografie sono di Sofia Sciamanna, i costumi di Virginia Blini, il light design di Zofia Pinkiewicz e la direzione musicale è curata da Antonio Pergolizzi al clavicembalo.
L’opera che ride dell’opera
Lampe, esponente della scuola inglese e sostenitore della lingua madre nel teatro musicale, si poneva in aperta polemica con l’egemonia culturale dell’opera italiana in Inghilterra. In Piramo e Tisbe, come già nel celebre The Dragon of Wantley, l’autore sostituisce alla tragedia classica un lieto fine ironico, e inserisce personaggi grotteschi come il maestro suggeritore e due gentiluomini inglesi, spettatori interni che riflettono le opinioni (e i pregiudizi) del pubblico reale.
Il libretto si basa su una rielaborazione del perduto Comick Masque of Pyramus and Thisbe di Richard Leveridge (1716) e probabilmente fu ridotto dallo stesso Lampe. Un lavoro che anticipa, per certi aspetti, le dinamiche teatrali della Beggar’s Opera di John Gay e Pepusch, ma che secondo Charles Burney riuscì a superarla in brillantezza e originalità.
Una prima che celebra il World Opera Day
La prima rappresentazione, sabato 25 ottobre alle ore 20.00, si svolgerà in occasione del World Opera Day e sarà trasmessa in diretta sui canali social del Teatro dell’Opera di Roma, rendendo lo spettacolo accessibile anche a distanza. Le repliche dedicate alle scuole, il 28 e 29 ottobre, testimoniano la volontà di avvicinare le nuove generazioni al teatro musicale in modo coinvolgente e divertente.
Piramo e Tisbe è dunque molto più di un semplice evento culturale: è un laboratorio di creatività e formazione, un’operazione di riscoperta musicale e una celebrazione dell’incontro tra passato e presente, tra musica barocca e scenografia industriale, tra parodia e bellezza.
Alberto Leali