Dal 12 al 16 novembre 2025, il drammaturgo romano porta in scena l’ultimo giorno di Silvio Berlusconi: una commedia sul potere, la memoria e l’eredità di un uomo che ha segnato la storia italiana
Dal 12 al 16 novembre 2025, l’OFF/OFF Theatre di via Giulia accoglie “Silvio”, il nuovo lavoro scritto e diretto da Giovanni Franci, autore che ha fatto del teatro civile la sua cifra stilistica. Lo spettacolo, prodotto da Ge.A sotto la direzione artistica di Silvano Spada, è una riflessione teatrale su uno dei personaggi più controversi e influenti della storia italiana recente: Silvio Berlusconi.
Sul palco, Gabriele Guerra interpreta il protagonista, affiancato da Priscilla Micol Marino nel ruolo dell’infermiera, Riccardo Pieretti in quello dello scrittore e Tiziana Sensi nei panni di Veronica Lario. La direzione tecnica è affidata a Umberto Fiore, con l’assistenza di Fabio Del Frate e le elaborazioni digitali curate da Nuvole Rapide Produzioni.
Un ultimo giorno per guardarsi dentro
“E se non fosse morto?” È da questa provocazione che nasce “Silvio”. Franci immagina un Berlusconi che, nel suo ultimo giorno di vita, riceve la visita di tre figure emblematiche — l’ex moglie Veronica Lario, l’infermiera che lo ha assistito e uno scrittore — con le quali affronta un bilancio morale, sentimentale e politico della propria esistenza.
In un’atmosfera sospesa, quasi dickensiana, il protagonista si confronta con i fantasmi del passato e con la propria eredità: il potere, l’amore, la solitudine, il giudizio degli altri. È un dialogo a più voci che intreccia realtà e immaginazione, restituendo il ritratto di un uomo che ha incarnato, nel bene e nel male, i sogni e le contraddizioni di un intero Paese.
Una commedia sul potere e sull’Italia
Giovanni Franci non cerca la cronaca giudiziaria né la caricatura, ma sceglie la lente del teatro per indagare l’essere umano dietro l’icona. “Silvio” è una commedia sul potere, ironica e dissacrante, ma anche capace di toccare corde più intime. C’è spazio per la pietas, ma non per la compiacenza; per l’ironia, ma anche per la riflessione.
Come nei suoi precedenti lavori dedicati all’omicidio di Luca Varani o a Pietro Orlandi, Franci guarda la Storia da vicino, trasformandola in materia teatrale viva e complessa.
Un ritratto teatrale di un’epoca
Con “Silvio”, il palcoscenico dell’OFF/OFF Theatre diventa specchio dell’Italia degli ultimi quarant’anni: un Paese sedotto dal carisma e dall’intraprendenza di un uomo capace di riscrivere le regole della politica, della comunicazione e perfino dell’immaginario collettivo.
Se Shakespeare, Aristofane, Pirandello o Čechov l’avessero incontrato, forse avrebbero fatto lo stesso: portarlo in scena. Giovanni Franci lo fa oggi, con il coraggio e l’irriverenza del teatro che vuole ancora interrogare il presente.
Roberto Puntato