Ad Alice nella città, un cortometraggio necessario su violenza e trauma
Tutti giù per terra, della durata di 19 minuti, è un atto di denuncia e un’analisi profonda sulle conseguenze a lungo termine della violenza e sulle falle del sistema giudiziario.
Il film racconta la storia di Viola, una donna che rivive i traumi del bullismo infantile e di una violenza sessuale subita in età adulta. A dare corpo e voce alla protagonista sono Cinzia Scaglione (anche autrice) nel ruolo della Viola adulta, e la giovanissima Beatrice Stella (11 anni) che interpreta Viola da bambina. Il cast include anche Tommaso Ragno.
Il regista Marco Simon Puccioni, attraverso un linguaggio che alterna realismo e sequenze oniriche, esplora come il trauma si incida nella memoria e nel corpo, evidenziando “i limiti di un sistema giudiziario incapace di ascoltare e proteggere, ma lascia intravedere uno spazio fragile di resistenza e speranza”.
L’Impegno Sociale di Cinzia Scaglione
Cinzia Scaglione, autrice e protagonista, ha sottolineato il forte impegno sociale che sta alla base del progetto, ispirato al libro Stupro di Alberto Bottacchiari.
«Mi considero un’artista impegnata nel sociale. Da anni porto avanti una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Questo corto parla di un’altra violenza, quella del bullismo e dello stupro. È un cortometraggio duro, ma direi necessario, che affronta senza filtri le conseguenze devastanti della violenza e l’impotenza, che spesso diventa silenziosa complicità, di un sistema che ha numerose falle. Non ci protegge davvero».
Scaglione ha scritto la sceneggiatura in collaborazione con Costanza Bongiorni, ottenendo il sostegno del bando Nuovo Imaie, per poi svilupparla con la preziosa collaborazione del regista.
La Sensibilità di Beatrice Stella
La performance della giovanissima Beatrice Stella è stata definita sorprendente e convincente in un ruolo così complesso. L’attrice ha espresso la profonda risonanza emotiva con il personaggio:
«Interpretare Viola da bambina mi ha toccato nel profondo. Mi ha fatto capire quanto siano fragili le persone, anche quando sembrano forti. Il bullismo e la violenza non sono solo parole o gesti: è qualcosa che lascia cicatrici invisibili, che restano dentro per sempre. Spero che i ragazzi fin da giovani vengano sensibilizzati sulla discriminazione, mi aspetto un mondo migliore pure se sono dubbiosa».
Roberto Puntato