Bollicine d’altura, vini mediterranei e cucina d’autore per una masterclass che celebra l’eccellenza vitivinicola italiana
Roma, 7 ottobre 2025 – Una serata all’insegna del gusto, della cultura del vino e della grande cucina italiana si è svolta ieri nella cornice della Gambero Rosso Academy di Roma, in via Ottavio Gasparri. Protagonista assoluto dell’evento, un percorso di degustazione esclusivo firmato Mezzacorona, gruppo vitivinicolo tra i più rappresentativi e virtuosi del panorama nazionale e internazionale, che ha condotto ospiti, giornalisti e professionisti in un vero e proprio viaggio enologico dal Trentino alla Sicilia.
L’evento si è aperto con un intervento introduttivo di Stefano Fabbri, rappresentante del gruppo Mezzacorona, che ha illustrato con passione la filosofia dell’azienda:
“Oggi vi presentiamo una selezione di vini che rappresentano la nostra identità: un viaggio da nord a sud, dal Trentino alla Sardegna, passando per le eccellenze dell’Alto Adige, delle Marche, della Toscana e della Sicilia. Non siamo distributori: siamo produttori. Tutte le aziende che lavorano con noi condividono un principio fondamentale: il vino nasce in campagna. Il lavoro nei vigneti è alla base della qualità, prima ancora dell’intervento dell’enologo.”
A fare eco alle sue parole, Giuseppe Carrus, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, ha sottolineato il valore sociale del modello cooperativo di Mezzacorona:
“Questa realtà rappresenta un esempio virtuoso, non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Parliamo di una cooperativa che riunisce centinaia di piccoli viticoltori, ciascuno con il proprio appezzamento di terra, tutti retribuiti in base alla qualità. È un sistema che garantisce sostenibilità economica e sociale, e che permette a tante famiglie del vino di vivere bene. Un esempio da seguire.”
A raccontare la storia e la visione moderna del gruppo è intervenuto anche Fabrizio De Simone, brand ambassador, che ha ricordato le origini dell’azienda:
“Siamo nati 121 anni fa grazie all’unione di 13 contadini, vicini di casa, che decisero di fare squadra. Siamo una cooperativa di primo grado, non una società di capitali: ogni famiglia socia ha voce in capitolo. Il nostro filo conduttore? La modernità nel vino. Puntiamo a vini piacevoli, equilibrati, senza eccessi tecnici o chimici, capaci di raccontare il territorio e rispettare chi li beve.”
Il percorso enologico: bollicine d’altura, bianchi solari, rossi strutturati
Il viaggio sensoriale è iniziato con un calice di benvenuto di Rotari Flavio Trento DOC Riserva 2016, uno spumante metodo classico di grande struttura e potenza, che ha introdotto gli ospiti alla qualità delle bollicine Trentodoc, simbolo d’eccellenza del Trentino.
A seguire, una pentalogia di calici ha accompagnato l’antipasto firmato dallo chef Marco Brioschi, resident chef della Gambero Rosso Academy: panbrioche con fegatini, fichi e cipolle confit. Un piatto elegante, intenso e bilanciato, perfettamente esaltato da:
- Rotari AlpeRegis Brut 2020 Trento DOC Bianco Millesimato – fresco, agrumato, persistente
- Feudo Arancio Tinchité 2024 Sicilia DOC Grillo – fragrante e solare, con una sottile aromaticità
- Tolloy Pinot Bianco Alto Adige DOC – delicato, floreale e finemente minerale
- Maesa Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico DOC 2024 – equilibrato, leggermente mandorlato
- Castel Firmian Fildirose 2024, Vigneti delle Dolomiti IGT – Pinot grigio ramato, più morbido, con una spiccata rotondità
Il secondo piatto, un raffinato risotto al burro acido con frutti di mare ed erba cipollina, ha proseguito il viaggio attraverso una selezione di bianchi strutturati e rosé d’altura:
- Rotari AlpeRegis Rosé 2019 Brut Trento DOC Rosato Millesimato – note di piccoli frutti rossi e una bollicina elegante
- Castel Firmian Filobianco Vigneti delle Dolomiti IGT – aromatico, floreale, con una buona acidità
- Cala di Seta Demà Vermentino di Sardegna DOC 2024 – marino, sapido, perfetto con i frutti di mare
- Donnachiara Aletheia Greco di Tufo DOCG 2022 – ampio, minerale, con profondità e struttura
- Feudo Arancio Floridea Bianco Sicilia DOC – fresco, mediterraneo, dalla beva agile
A chiudere la parte salata, una sontuosa ricciola di fondale con topinambur, castagne e prezzemolo, in abbinamento con sei rossi di grande carattere, provenienti da alcune delle più celebri denominazioni italiane:
- Castel Firmian Teroldego Rotaliano DOC Superiore Riserva 2022 – fruttato e speziato, tipicamente trentino
- Pertinace Barbaresco DOCG Marcarini 2020 – elegante, con tannini vellutati e note terrose
- Castello di Querceto La Corte Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2020 – potente, armonico, con note di ciliegia e spezie
- Feudo Arancio Cantodoro Sicilia DOC Riserva 2021 – intenso, caldo, con sentori di frutta rossa e legno
- Mottura Le Giuse Primitivo di Manduria DOC 2022 – opulento, morbido, con grande struttura
Il dessert è stato affidato alla dolcezza floreale del Castel Firmian Dabèn Moscato Rosa 2020, aromatico e avvolgente, seguito da una chiusura vigorosa con una grappa invecchiata NOTA, elegante e persistente.
L’evento si è rivelato un’espressione autentica dell’arte vitivinicola italiana, unendo territori diversi sotto il segno della qualità, del rispetto per la terra e della valorizzazione dei produttori. La cucina dello chef Marco Brioschi ha saputo accompagnare con raffinatezza ogni calice, trasformando la masterclass in una vera e propria esperienza multisensoriale.
Un incontro che ha ribadito l’importanza di raccontare il vino non solo attraverso la tecnica, ma anche attraverso le persone, la storia e la passione che lo rendono vivo.
Roberto Puntato