Memoria, resistenza e femminilità ribelle al Teatro Sala Umberto
Dal 5 al 16 febbraio 2025, il Teatro Sala Umberto di Roma ospita Elena, la matta, spettacolo che vede protagonista Paola Minaccioni nei panni di Elena Di Porto, figura emblematica del Ghetto ebraico di Roma durante il Fascismo. Lo spettacolo, diretto da Giancarlo Nicoletti e prodotto da Altra Scena & Goldenart Production, è liberamente ispirato al libro La matta di Piazza Giudia di Gaetano Petraglia, edito da Giuntina, con la drammaturgia di Elisabetta Fiorito.
Tra narrazione storica, teatro d’impegno e performance attoriale, lo spettacolo offre un ritratto intenso di una donna considerata “folle” dal regime, ma che in realtà fu un esempio di resistenza, libertà e ribellione contro le ingiustizie del tempo.
Elena Di Porto: una donna fuori dagli schemi
Nata nel 1912 in una povera famiglia ebraica del Ghetto di Roma, Elena Di Porto fu una donna dal carattere ribelle e anticonformista. Separata dal marito, indipendente, antifascista convinta, era nota per la sua temerarietà e la sua incapacità di restare in silenzio davanti alle ingiustizie.
Le sue esplosioni di rabbia – quel “je partiva er chicchero” che la faceva scontrare con le autorità – la portarono a essere più volte internata nell’ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà, dichiarata pazza dal regime solo perché troppo scomoda. Perseguitata, confinata in Basilicata, infine tornata a Roma, Elena affrontò da sola le squadracce fasciste, l’occupazione nazista e il rastrellamento del Ghetto del 16 ottobre 1943, dove trovò la morte insieme a centinaia di altri ebrei deportati nei campi di sterminio.
Paola Minaccioni: una grande prova d’attrice
Con Elena, la matta, Paola Minaccioni si misura con un ruolo complesso e potente, restituendo al pubblico tutta la forza e la fragilità di una donna fuori dagli schemi, capace di incarnare una femminilità ribelle e fuori dagli stereotipi. «Ho voluto raccontare questa storia perché la sento dentro di me come fosse una sorella. Una donna alla quale ispirarsi ogni giorno, una storia di libertà che spero commuova il pubblico come ha commosso me», racconta l’attrice.
Un viaggio nella memoria tra teatro e musica
Lo spettacolo, che mescola teatro di narrazione, rievocazione storica e monologo d’autore, è accompagnato dalle musiche originali di Valerio Guaraldi, eseguite dal vivo dallo stesso Guaraldi insieme a Claudio Giusti. Le scene sono firmate da Alessandro Chiti, i costumi da Giulia Pagliarulo e il disegno luci da Gerardo Buzzanca.
Una storia necessaria
Elena, la matta è molto più di un monologo teatrale: è un atto di memoria e resistenza, una riflessione attuale sulle donne che, ancora oggi, vengono messe a tacere nei regimi totalitari con la scusa della follia. Come sottolinea il regista Giancarlo Nicoletti, «fare memoria storica è la bussola per le nostre scelte e la lente per capire la contemporaneità. Questo spettacolo non è solo un racconto, ma un’urgenza artistica e civile».
Attraverso il racconto della vita di Elena Di Porto, Elena, la matta diventa un tributo a tutte quelle donne che hanno avuto il coraggio di dire no all’oppressione e che, proprio per questo, sono state emarginate, perseguitate o dimenticate. Un’opera emozionante, intensa e necessaria, che riporta in vita una figura straordinaria del nostro passato affinché la sua voce non si perda nel silenzio della storia.
Alberto Leali