Diretto da Vincenzo Alfieri, arriva al cinema il 28 novembre con Eagle Pictures
L’imprenditrice Rebecca Zuin (Claudia Gerini) muore improvvisamente in seguito ad un presunto infarto. Quando il suo corpo, in attesa di essere sottoposto ad autopsia, sparisce senza lasciare traccia dall’obitorio, l’ispettore Corrado Cosser (Giuseppe Battiston) viene incaricato di risolvere un caso che si fa rivela subito intricato, gettando un’ombra su chiunque fosse vicino alla “vittima”.
Intrighi, indagini, sospetti, false piste, ribaltamenti: il cinema italiano ci riprova col “genere” grazie a Vincenzo Alfieri, che sceglie di rifare, a casa nostra, lo spagnolo El cuerpo di Oriol Paulo, dimostrandosi, ancora una volta, coraggioso in veste di regista.
Il suo nuovo film, Il corpo, è un giallo avvincente e ricco di colpi di scena, che gioca con abilità con gli stilemi del genere, azzeccando ritmo, atmosfera e personaggi.
La narrazione, grazie alla buona penna di Alfieri e Giuseppe G. Stasi, si sviluppa come una ragnatela, svelando gradualmente le ombre e le verità nascoste di ogni personaggio che popola la scena.
Così toccherà all’ispettore Cosser del bravo Battiston utilizzare tutto il suo acume e la sua esperienza per dipanare un’intricata matassa di indizi ingannevoli.
Ovviamente, come ogni giallo che si rispetti, tutti i personaggi hanno un movente per essere gli autori di un potenziale omicidio e sono interpretati da attori assolutamente credibili.
Suspense e dramma si mescolano abilmente, mentre la regia riesce a creare un’atmosfera densa che richiama il noir classico e che si rivela perfettamente funzionale alla narrazione.
Non nuovo, ma efficace, il ricorso ai flashback, espediente che crea un gioco di luci e ombre sul passato della vittima e sul presente dell’indagine, in una mescolanza temporale che aggiunge gradualmente nuovi pezzi al puzzle finale.
In sintesi, Il corpo è un film riuscito, che ha tutte le carte in tavola per ambire a conquistare il pubblico internazionale oltre che quello italiano.
Maria Grande