Dal 13 al 18 maggio, lo spettacolo firmato da Emanuele D’Errico porta in scena voci autentiche e dimenticate, tra Beckett e i bassi di Napoli
Arriva al Teatro Vascello di Roma, dal 13 al 18 maggio, Felicissima jurnata, spettacolo intenso e toccante scritto e diretto da Emanuele D’Errico, con Antonella Morea e Dario Rea. Un lavoro di teatro civile e poetico che nasce nei vicoli del Rione Sanità di Napoli e che porta sul palcoscenico le voci di chi, troppo spesso, resta ai margini: donne e uomini invisibili, abitanti dei “bassi”, narratori inconsapevoli di un’esistenza che somiglia, senza saperlo, a quella immaginata da Samuel Beckett in Giorni Felici.
Finalista al premio Forever Young – La Corte Ospitale 2022 e vincitore della Giuria Popolare al Premio Dante Cappelletti 2021, Felicissima jurnata è il frutto di un percorso teatrale e umano cominciato nel 2018 con la compagnia Putéca Celidònia, che ha scelto di vivere e lavorare dentro il tessuto sociale del Rione Sanità. Attraverso interviste, incontri e ascolto, il progetto si è nutrito delle storie vere raccolte nei quartieri più dimenticati della città: Assunta, Pasqualotto, Angela e tanti altri, compresa una donna di centonove anni, che ancora si trucca, mette lo smalto e ascolta i suoni della strada come fosse la colonna sonora della sua lunga vita.
Lo spettacolo è un mosaico di queste esistenze, colte nella loro paralisi emotiva e fisica, in quella sorta di “prigionia domestica” che non è solo geografica ma soprattutto sociale e culturale. Molti non sono mai usciti dal quartiere, alcuni neppure da casa. Eppure, proprio in quei bassi umidi e dimenticati, si nascondono vite ricche, ironiche, resistenti, che chiedono solo di essere ascoltate.
La messinscena, arricchita dalle musiche originali di Tommy Grieco, le luci di Desideria Angeloni e le scene di Rosita Vallefuoco, restituisce al pubblico un’esperienza teatrale asciutta e potente. Il suono di Hubert Westkemper e i costumi di Rosario Martone completano il quadro di una produzione che punta tutto sull’autenticità, sostenuta da Cranpi, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e Putéca Celidònia, in collaborazione con La Corte Ospitale e con il sostegno del Teatro Biblioteca Quarticciolo e di C.RE.A.RE Campania.
Felicissima jurnata è un atto d’amore verso le storie nascoste, una riflessione profonda su cosa significhi esistere ai margini e su quanto la cultura possa – e debba – restituire voce a chi non l’ha mai avuta. Un lavoro teatrale necessario, che invita a guardare davvero, ad ascoltare senza filtri, e a riconoscere il valore della memoria vivente.
Alberto Leali