Dodici ex allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica rendono omaggio al grande scrittore ripercorrendone gli anni giovanili attraverso le lettere
Lunedì 19 maggio alle ore 20.00 il Teatro Argentina di Roma apre le porte a una serata speciale: Il giovane Camilleri, un evento pensato per celebrare il centenario della nascita di Andrea Camilleri, tra i più amati autori italiani del Novecento. Un tributo in forma scenica che ripercorre gli anni giovanili dello scrittore attraverso le sue lettere, lette e interpretate da dodici ex allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, la stessa in cui Camilleri si formò come regista e dove, anni dopo, sarebbe tornato come docente.
Ideato da Felice Laudadio e diretto da Ennio Coltorti, lo spettacolo è prodotto in collaborazione con il Fondo Andrea Camilleri e il Comitato nazionale Camilleri 100. In scena – tra parole e musica – un cast d’eccezione che comprende Maria Luisa Bigai, Benedetta Buccellato, Margherita Buy, Giuseppe Dipasquale, Donatella Finocchiaro, Lorenza Indovina, Marco Presta, Enrico Protti, Sergio Rubini, Francesco Siciliano e Massimo Venturiello. Ad accompagnare le letture, le suggestive musiche dal vivo di Roberto Fabbriciani.
Il cuore della serata è costituito dalle lettere scritte da un giovane Camilleri tra il 1949 e gli anni Cinquanta, raccolte nel volume Vi scriverò ancora, pubblicato da Sellerio e curato da Salvatore Silvano Nigro. Un epistolario che racconta l’uomo prima del personaggio pubblico: lo studente fuorisede, povero ma determinato, che si arrangia tra affitti precari, pasti economici e lavatrici improvvisate, mentre coltiva con ostinazione la sua vocazione teatrale. È un racconto a tratti comico e picaresco, sempre vivido e umano, in cui si scorge già lo spirito ironico e narrativo del futuro autore di Montalbano.
Lontano dall’iconografia del grande scrittore di successo, Il giovane Camilleri ci restituisce un ritratto intimo e affettuoso, fatto di incertezze, di sogni e di passione per l’arte. Uno spettacolo che non è solo un omaggio, ma anche una riflessione sul valore della formazione, della memoria e dell’identità artistica.
Una serata da non perdere per chi ama Camilleri, il teatro e la storia viva della cultura italiana.
Alberto Leali