Danza, canto e spiritualità per un inno alla pace universale: una serata-evento ideata da Daniele Cipriani
Nel cuore della Notte dei Musei, tra le ombre della città eterna e la luce filtrante del Museo dell’Ara Pacis, va in scena PAX, una serata di danza e canto dedicata al tema più urgente e universale: la pace. In un mondo dilaniato da guerre e divisioni, l’arte si fa voce, corpo, vibrazione dell’anima. L’evento, a cura di Daniele Cipriani e prodotto da Daniele Cipriani Entertainment, è promosso da Roma Capitale e rientra nel calendario ufficiale della Notte dei Musei, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura e la collaborazione di Dimensione Suono Roma e Trainline.
Il titolo dell’evento riecheggia la parola scolpita nel marmo del monumento stesso, l’Ara Pacis, e sembra rispondere al recente invito di Papa Leone XIV a coltivare “una pace disarmata e disarmante”. Un sincronismo quasi mistico accompagna questa performance immersiva, capace di trasformare uno spazio sacro dell’antichità in un tempio contemporaneo dell’arte e della spiritualità.
Il pensiero diventa danza, la danza si fa pensiero
Tre repliche (alle 20.30, 22.00 e 23.15) per una performance che fonde ritualità arcaica e visione moderna. Protagonista assoluto è il bailaor spagnolo Sergio Bernal, figura di spicco del flamenco contemporaneo, già primo ballerino del Ballet Nacional de España e oggi alla guida della sua compagnia. A Roma interpreterà un assolo ispirato a Il Pensatore di Rodin, trasformando in gesto coreografico l’immobilità riflessiva della celebre scultura: un corpo che ascolta il silenzio, che medita, che cerca armonia interiore per poterla restituire al mondo.
Accanto a lui, la voce profonda e struggente di Paz de Manuel, cantaora andalusa il cui nome stesso sembra evocare il tema della serata. Il flamenco, nella sua forma più autentica, si intreccia alla danza per creare un dialogo intimo tra corpo e voce, tra dolore e speranza, tra memoria e desiderio di futuro.
Un messaggio che va oltre lo spettacolo
“PAX – afferma Daniele Cipriani – non è solo uno spettacolo, è un messaggio. In un luogo che l’Impero Romano aveva consacrato alla concordia tra i popoli, oggi si celebra un’idea di pace che nasce dall’arte e dalla bellezza, e che si propone come alternativa possibile alla brutalità del presente.” Il Museo dell’Ara Pacis si trasforma così in un faro simbolico nella notte, un punto di luce e raccoglimento, dove il marmo imperiale si fa eco di un “Amor” universale scolpito nell’etere da corpi danzanti e voci vibranti.
L’ingresso sarà possibile al costo simbolico di 1 euro (gratuito con MIC Card), con biglietti in vendita a partire dalle ore 20 di sabato 17 maggio, fino a esaurimento posti. Una serata per lasciarsi attraversare dall’arte, ma anche per riflettere sul potere trasformativo della bellezza: non solo intrattenimento, ma vera e propria orazione estetica, capace di accendere – come suggerisce Cipriani – una possibile Aurora della Pace.
Roberto Puntato