Il 10 e l’11 maggio, Borderline Danza porta in scena una rilettura contemporanea del classico shakespeariano, tra emozione, memoria e partecipazione attiva del pubblico
Una delle storie d’amore più celebri della drammaturgia mondiale ritorna in scena in una veste del tutto inedita: il 10 e l’11 maggio (ore 21) al Teatro India va in scena Romeo e Giulietta, creazione coreografica firmata da Claudio Malangone per la sua compagnia Borderline Danza, all’interno del focus che il Teatro di Roma dedica alla giovane coreografia under 35. Un lavoro che sovverte l’idea tradizionale del balletto narrativo per diventare un’indagine sulla memoria e sull’eredità affettiva di un amore giovanile divenuto adulto.
Malangone, coreografo, danzatore e psichiatra, è noto per un linguaggio scenico che intreccia corpo, mente e società. In questa rilettura di Romeo e Giulietta, la danza diventa strumento per esplorare la tensione tra intimità e contesto sociale: la storia, ambientata in un presente sospeso, ci presenta due ex amanti ormai maturi (Adriana Cristiano, Luigi Aruta) che ripercorrono le tracce del loro passato, seduti uno accanto all’altra di fronte a un paesaggio calmo, lontani dalla violenza e dal clamore delle loro famiglie.
È una riflessione sulla trasformazione del sentimento, sul peso che l’amore porta con sé, sulla sua forza sovversiva e sulla fragilità che lascia dietro di sé. I due protagonisti, diventati “archeologi” del proprio amore, non rivivono semplicemente la tragedia shakespeariana, ma ne riscrivono il significato alla luce del tempo e della consapevolezza. Qui l’amore non muore, ma evolve, resiste, cambia forma.
Uno degli elementi più innovativi della performance è la coinvolgimento diretto del pubblico: dieci spettatori, posizionati sulla scena, indosseranno cuffie wireless e diventeranno parte integrante della drammaturgia. Simuleranno infatti i clan rivali dei Capuleti e dei Montecchi, creando microcosmi sonori e reattivi che influenzeranno lo svolgimento stesso della performance. Un’esperienza immersiva che trasforma la fruizione in partecipazione, e il pubblico in attore invisibile di un rito collettivo.
Lo spettacolo rientra nel programma del Teatro di Roma dedicato ai nuovi linguaggi coreografici, che intende valorizzare le sperimentazioni più significative di una generazione di giovani artisti. Un percorso che ha già visto protagonisti Simone Zambelli (Lacrimosa), Giorgia Lolli (Eat me), il duo VIDAVÈ con Folklore Dynamics, Lukas Karvelis (She Dreamt of Being Washed Away to the Coast) e Pablo Ezequiel Rizzo (SEX.EXE).
Con Romeo e Giulietta, Claudio Malangone firma una riflessione intensa e poetica sulla memoria del corpo, sull’amore che resta e sulle ferite che maturano. Una visione che riscrive la tragedia più famosa del teatro mondiale non come fine, ma come inizio di una nuova consapevolezza.
Alberto Leali