19 spettacoli in cartellone, prezzi più bassi, qualità artistica altissima e attenzione al pubblico
È stata presentata questa mattina la nuova stagione teatrale della Sala Umberto di Roma, sotto la direzione artistica di Alessandro Longobardi. Un cartellone ricco e trasversale, che punta a confermare il ruolo centrale del teatro nel panorama culturale della Capitale. I numeri parlano chiaro: 267 alzate di sipario e un incremento del 12% degli spettatori nella stagione appena conclusa. Un risultato che la direzione punta a consolidare con una proposta sempre più ampia, accessibile e di qualità.
Tra i protagonisti di questa nuova stagione spiccano nomi amatissimi del teatro italiano: da Peppe Barra (Non c’è niente da ridere) a Carlo Buccirosso (L’erba del vicino è sempre più verde), da Biagio Izzo e Tosca D’Aquino (Balcone a tre piazze), passando per Paola Minaccioni (Elena la pazza) e tanti altri.
In scena ci sarà anche l’esordio teatrale di Leo Gassmann al fianco della madre Sabrina Knaflitz in Ubi Mario di Franco Bertini, lo spettacolo autobiografico di Alessandro Haber, Volevo essere Marlon Brando, racconto di una vita vissuta senza freni, e Toccando il vuoto, tratto dal celebre romanzo di Joe Simpson, con Lodo Guenzi nei panni del protagonista, in una vicenda vera di sopravvivenza ai limiti dell’umano.
Tra le novità più attese anche Non si fa così di Audrey Schebat, con Lucrezia Lante Della Rovere e Arcangelo Iannace, che offre uno sguardo contemporaneo sulle relazioni e i rapporti familiari, e la coppia inedita Massimo Dapporto – Fabio Troiano che darà vita a Pirandello Pulp, scritto da Edoardo Erba e diretto da Gioele Dix.
Grande attenzione anche alla drammaturgia contemporanea e al teatro d’autore, con titoli come Prima Facie di Suzie Miller, interpretato da Melissa Vettore e diretto da Daniele Finzi Pasca, e Secondo lei, primo testo teatrale scritto da Caterina Guzzanti. Spazio anche al teatro civile e sociale con Le volpi di Lucia Marchi e Luca Ricci, che vede sul palco Manuela Mandracchia, Giorgio Colangeli e Federica Ombrato in una riflessione sulle dinamiche di potere e corruzione.
Non mancano i grandi classici: L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde, diretto da Geppy Gleijeses con Lucia Poli, Improvvisamente l’estate scorsa di Tennessee Williams con Laura Marinoni, e due testi di Molière – Don Giovanni nella lettura di Arturo Cirillo e Il malato immaginario, co-prodotto da CTS, LAC e Viola Produzioni.
Un punto di forza della nuova stagione è l’attenzione concreta verso il pubblico: il costo dell’abbonamento è stato ridotto, mentre il numero degli spettacoli è aumentato. Una scelta che va nella direzione di una cultura più accessibile e inclusiva. “Continuiamo a perseguire la nostra vocazione per la commedia brillante d’autore – afferma Longobardi – ma con uno sguardo sempre più aperto al teatro contemporaneo, cercando di soddisfare tutti i gusti del pubblico”.
Con 19 titoli in programma da ottobre a maggio, più tre ancora da svelare, la Sala Umberto si prepara a una stagione che promette emozioni, riflessioni e divertimento, rinnovando il suo impegno per un teatro vivo, partecipato e di alto profilo artistico.
Alberto Leali