Evento di chiusura al 41º Bellaria Film Festival, arriva al cinema dal 1° giugno con Parthénos
Delicato e dai colori surreali, Billy è l’esordio alla regia di Emilia Mazzacurati, figlia del compianto Carlo, che sceglie di raccontare il coming of age di un ragazzo alla ricerca della propria strada.
Con toni onirici e malinconici, Billy si muove con leggerezza tra intuizioni interessanti e strizzatine d’occhio al cinema d’autore indipendente e con venature pop.
Mazzacurati disegna il ritratto di un 19enne fragile e sempre alla ricerca di qualcosa, a suo agio in compagnia di ragazzi più piccoli di lui e segnato dall’abbandono di un padre che non ha lasciato tracce di sé. Un giovane che, però, è sempre impegnato a risolvere i problemi delle persone che gli stanno intorno, da quelli economici di sua madre a quelli sentimentali della ragazza di cui è innamorato, fino a quelli del suo migliore amico che si è chiuso in un volontario mutismo. Poi un giorno incontra Zippo, un rocker scapestrato scomparso da anni e rispuntato dal nulla.
Dolce amaro e ben interpretato da un cast di giovani attori (Matteo Oscar Giuggioli su tutti) e veterani del nostro cinema (Carla Signoris, Giuseppe Battiston, Alessandro Gassmann, Roberto Citran, S’andrà Ceccarelli), Billy si dimostra un esordio interessante, ambientato in una immaginaria provincia del nord Italia in cui gli adulti hanno smesso di crescere da tempo.
Un’opera lunare, che trascende il realismo, ma con l’ambizione di raccontare lo spaesamento emotivo delle nuove e delle vecchie generazioni.
Il disegno dei personaggi avrebbe meritato più accuratezza e lo stile risulta un po’ troppo di maniera, ma la Mazzacurati ha le carte in regola per un futuro cinematografico di tutto rispetto.
Maria Grande