A Ciambra di Jonas Carpignano è sicuramente tra i film ‘italiani’ più belli e sorprendenti visti quest’anno.
Accolto con grande favore al Festival di Cannes, dove è stato presentato nella Quinzaine des Réalisateurs, e vincitore del premio come miglior film europeo, A Ciambra narra il percorso di crescita del giovane Pio Amato, facente parte di una comunità rom nei pressi di Gioia Tauro. Pio deve fare i conti con un mondo adulto severo e insidioso, a cui dimostrerà di esser veramente pronto a diventare un uomo.
Carpignano immerge lo spettatore nelle strade, nelle case, tra la gente di quella Ciambra imprevedibile e ingovernabile, in cui il crimine e la sopravvivenza vanno a braccetto. La vicinanza ai personaggi e alle loro vite è impressionante e pare di vivere proprio accanto a loro, di sentirli ridere o discutere.
Il regista riesce a ottenere dal cast non professionista delle interpretazioni straordinarie e a descrivere, anche meglio di un documentario, le complesse dinamiche della Ciambra, in cui convivono povertà, consuetudini, contraddizioni ed etnie diverse.
Non c’è nessun messaggio morale o politico, nessuna analisi sociologica: solo la descrizione accurata, coraggiosa, onesta di un mondo che il cinema non aveva mai raccontato così bene.
Il film ha come produttore esecutivo il grande regista Martin Scorsese ed è, se ancora non vi è chiaro, assolutamente da non perdere!
Roberto Puntato