Nelle sale dal 5 dicembre con Medusa Film. Nel cast anche Marianna Fontana, Maria Esposito, Alessio Gallo e Giuseppe Pirozzi
Dopo aver raccontato luoghi di guerra e di morte attraverso il documentario, Cécile Allegra sceglie Criature, film da lei scritto e diretto, per il suo passaggio al cinema di finzione.
Un’opera immersiva che ha come protagonista Marco D’amore nei panni di Mimmo Sannino, un tempo insegnante e ora impegnato come educatore di strada a Napoli.
Mimmo si dedica al recupero di ragazzi in dispersione scolastica per riportarli sui banchi di scuola e permettergli di ottenere il diploma di terza media. Il suo mezzo di predilezione è l’arte circense, che gioca sull’apparenza, sul sogno e sulla solidarietà, in un contesto dominato dal degrado e dalla camorra.
Tra lezioni sui trampoli e letture del Barone Rampante, e grazie anche all’aiuto di Anna (Marianna Fontana), assistente sociale che riconosce il valore del suo impegno, Mimmo riesce a coinvolgere molti giovani.
Il suo operato, però, non è ben accolto dalle famiglie del quartiere: il coraggio di questi ragazzi, con i loro trampoli e i loro nasi rossi, sarà messo a dura prova dalla cruda realtà del territorio.
Ispirato alla storia di Giovanni Savino, educatore e fondatore del Tappeto di Iqbal, nel quartiere di Barra, Criature ci porta fin da subito – attraverso lo sguardo del protagonista – all’interno dei vicoli di Napoli, in cui prevalgono la rabbia e l’arroganza di alcuni adulti, ma nei quali è possibile scorgere anche la bellezza dei piccoli sogni, le parole gentili e i sorrisi.
Interessante è lo stile del film: la Allegra sceglie per il suo lungometraggio una sorta di favola urbana che, pur addentrandosi con estremo realismo nel mondo che decide di raccontare, utilizza il linguaggio circense, il naso rosso, i trampoli e lo spettacolo come antidoto alle brutture. Le scene corali dei ragazzi che si esercitano per il loro spettacolo circense risultano, perciò, le più naturali, tenere e spontanee della pellicola.
Con una regia che conferisce realismo, grazie anche all’utilizzo del piano sequenza, e al tempo stesso vitalità, sogno e speranza, Criature riesce nell’intento di raccontare Napoli nei suoi colori ed odori, ma soprattutto nella sua fantasia ed umanità: quella di alcune persone che continuano, nonostante le avversità ed i pericoli, a credere che un mondo diverso sia possibile.
Federica Rizzo