La serie, tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni e diretta da Alessandro D’Alatri, andrà in onda prossimamente su Rai1
Sarà Lino Guanciale, volto amatissimo della serialità Rai, Il Commissario Ricciardi: la nuova serie tv che andrà in onda prossimamente in prima serata su Rai1 è diretta da Alessandro D’Alatri e nasce dai romanzi di successo di Maurizio de Giovanni.
Le riprese si svolgeranno a Taranto e Napoli e avranno una durata di 23 settimane. Il Teatro di San Carlo di Napoli, il più bello e antico del mondo (1737), si è trasformato, proprio in questi giorni, in un set cinematografico per le riprese della serie, con gli attori tutti rigorosamente in costume anni ’30. Sul palcoscenico le scene pittoriche, come si usava al tempo, di Cavalleria Rusticana.
Il personaggio de Il Commissario Ricciardi (Lino Guanciale) è un uomo del Cilento, occhi chiari, sguardo sofferente e impermeabile sempre con sé:《Ho studiato a fondo il Commissario Ricciardi – afferma Lino Guanciale in un’intervista esclusiva a Repubblica – è dotato di un’empatia straordinaria come tutte quelle persone che hanno dei doni speciali》.
La vicenda è ambientata nella Napoli fascista, dove il lavoro del Commissario Ricciardi è piuttosto sospetto:《Ricciardi è un anti-eroe – afferma il regista D’Alatri a Repubblica – il fatto di essere un uomo perseguitato lo rende ancora più interessante.
ph. Anna Camerlingo
Chi saranno i personaggi che staranno a stretto contatto con il commissario interpretato da Lino Guanciale? Troviamo Rosa (Nunzia Schisano), la perpetua di Ricciardi, che si occupa di lui dalla morte della madre; Enrica (Maria Vera Ratti), vicina di casa del commissario verso la quale nutre un amore platonico; Livia, donna passionale e sensuale; il Dott. Bruno Modo (Enrico Iannello), amico e medico legale fidato di Ricciardi; il Brigadiere Maione (Antonio Milo), spalla destra del protagonista.
Tra gli altri interpreti della serie tv di Alessandro D’Alatri troviamo: Peppe Servillo, Fabrizia Sacchi, Massimo De Matteo, Adriano Falivene, Susy Del Giudice e Marco Palvetti.
La serie tv Il commissario Ricciardi andrà in onda in 6 puntate su Rai1 coprodotta da Rai Fiction e Clemart. Maurizio de Giovanni firma le sceneggiature con Salvatore Basile, Viola Rispoli e Doriana Leondeff.
SINOSSI
1932. Luigi Alfredo Ricciardi (Guanciale) ha trent’anni ed è commissario della Mobile di Napoli. Catturare gli assassini è la vocazione e l’ossessione di Ricciardi, che si porta dentro un terribile segreto, una maledizione ereditata dalla madre. Vede il fantasma delle persone morte in modo violento. La madre, consapevole del carico di dolore che il piccolo Luigi Alfredo dovrà sopportare, lo ha avvertito prima di morire: “Non commettere il mio stesso errore, non avere figli, altrimenti li condannerai come ho io ho fatto con te”. Come si può invitare una donna a condividere la vita con un uomo tormentato dai fantasmi dei morti, che gli sussurrano per giorni e giorni il loro ultimo pensiero? Per questo Ricciardi si dedica in modo totalizzante al suo lavoro, indagando sui casi più spinosi e complicati. Gli manca la maggior parte degli strumenti usati oggi per risolvere i delitti, ma è dotato di straordinarie doti intuitive, di un’ossessiva tenacia ed è come guidato dalle ultime parole delle vittime, che sembrano sollecitarlo a cercare giustizia. Ricciardi è circondato da un’aura di mistero, che allontana i suoi colleghi: sia il diretto superiore, Garzo (Mario Pirrello), e sia i subordinati. Uniche eccezioni, il brigadiere Maione (Antonio Milo) e il medico legale Modo (Enrico Ianniello), suoi stretti collaboratori: di loro si fida e li considera suoi amici. La sua solitudine, che divide con l’anziana tata Rosa (Nunzia Schiano), è scalfita dall’incontro con due donne, diverse ma ugualmente affascinanti. Una, Enrica (Maria Vera Ratti), incarna la quieta normalità degli affetti familiari cui Ricciardi aspira; l’altra, Livia (Serena Iansiti), rappresenta la sensualità e la passione, da cui si sente attratto. Quale delle due riuscirà a fare breccia nel cuore del commissario?
Roberto Puntato