Oltre 300 opere, molte inedite, in dialogo con grandi artisti contemporanei per riscoprire l’universo visivo di uno dei maestri della fotografia italiana
Dal 20 maggio al 3 agosto 2025, il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospita la mostra “Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista”, un omaggio potente e suggestivo a uno dei protagonisti indiscussi della fotografia del Novecento. L’esposizione, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e da Azienda Speciale Palaexpo – che cura e produce l’evento in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli – è affidata alla curatela di Bartolomeo Pietromarchi e Katiuscia Biondi Giacomelli.
L’iniziativa si inserisce all’interno di un progetto espositivo più ampio ideato per celebrare il centenario della nascita dell’artista marchigiano (1925–2000), articolato in due mostre parallele: oltre a quella romana, “Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta” sarà ospitata a Palazzo Reale di Milano. Un doppio percorso che consente di esplorare a fondo le molteplici anime di Giacomelli, mettendo in luce tanto il suo spirito lirico e visionario quanto la sua ricerca estetica e il suo rapporto con le arti visive.
La mostra di Roma offre un’ampia panoramica sull’intera produzione fotografica di Giacomelli, composta da oltre 300 stampe originali, molte delle quali mai esposte prima. L’obiettivo è raccontare l’evoluzione di un autore capace di superare i confini tradizionali del mezzo fotografico per avvicinarsi alla pittura, alla scultura e alla poesia.
A testimonianza della natura trasversale del suo linguaggio, lungo il percorso espositivo sono presentate anche opere di importanti artisti contemporanei come Afro Basaldella, Roger Ballen, Alberto Burri, Enzo Cucchi e Jannis Kounellis. Le loro creazioni dialogano idealmente con l’universo visivo di Giacomelli, evidenziando affinità, contrasti e suggestioni reciproche.
“Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista” si configura così come un’occasione preziosa per riscoprire una figura centrale dell’arte italiana del Novecento, che ha saputo intrecciare la potenza evocativa dell’immagine con una visione personale, poetica e profondamente innovativa. Un invito a guardare la fotografia non solo come documento, ma come forma d’arte totale.
Alberto Leali