Valeria Bruni Tedeschi sarà Eleonora Duse nel biopic di Pietro Marcello, mentre Julian Schnabel porta al lido il suo Thriller su Dante
Il 3 settembre, alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia, due pellicole di grande impatto cattureranno l’attenzione del pubblico: “Duse” di Pietro Marcello e “In the Hands of Dante” di Julian Schnabel. Due film con approcci differenti ma legati dal filo conduttore della cultura e della storia, destinati a emozionare e far riflettere.
Venezia 82, gli appuntamenti del 3 settembre
“Duse” di Pietro Marcello, un viaggio nell’anima di Eleonora Duse
“Duse”, diretto da Pietro Marcello, si preannuncia come un biopic di straordinaria intensità dedicato a una delle più grandi figure del teatro mondiale, Eleonora Duse.
L’attrice, interpretata dalla talentuosa Valeria Bruni Tedeschi, viene raccontata attraverso un’interpretazione sensibile e profonda, che cerca di restituire il magnetismo e la passione che hanno contraddistinto la sua carriera.
La Duse, una figura capace di trasformare il teatro in un atto di pura poesia e intensità emotiva, è stata un punto di riferimento per generazioni di artisti e pubblico. Il film non si limita a raccontare la sua vita, ma ne esplora anche la dimensione più intima, portando sullo schermo le sfumature di una personalità complessa e visionaria.
Accanto a Bruni Tedeschi, troviamo Noémi Merlant, una delle giovani promesse del cinema francese (L’innocente, Tár, Ritratto della giovane in fiamme).
Il cast promette di offrire un mix di talento e passione, sotto la guida di un regista come Marcello, noto per la sua capacità di raccontare storie di grande respiro emotivo con uno stile autentico e personale.
“In the Hands of Dante” di Julian Schnabel: Il Thriller su Dante Alighieri
In netto contrasto con la visione intimista di “Duse”, “In the Hands of Dante“, diretto da Julian Schnabel, ci porterà su territori più inquietanti e contemporanei, esplorando una delle figure più iconiche della letteratura mondiale: Dante Alighieri.
Schnabel, noto per il suo approccio visivo unico e per la sua capacità di mescolare passato e presente, offre una lettura intrigante e psicologica del poeta fiorentino.
Il film, un thriller che unisce elementi storici e moderni, immagina un incontro simbolico tra Dante e il nostro tempo, intrecciando la sua celebre “Divina Commedia” con una narrazione più complessa e suggestiva. Schnabel sembra voler esplorare la figura di Dante non solo come un monumento letterario, ma anche come un uomo le cui lotte interiori potrebbero risuonare in maniera straordinaria anche nel mondo contemporaneo.
Il risultato potrebbe essere un film visivamente straordinario, dove la tensione e il mistero si intrecciano con riflessioni più profonde sulla condizione umana.
Roberto Puntato