Dal nuovo testo di Diego Pleuteri, una storia intima e universale sulla coppia e sul mistero dell’amore, in scena dal 14 al 25 maggio con Alessandro Bandini e Alfonso De Vreese
Dal 14 al 25 maggio il Teatro India di Roma accoglie “Come nei giorni migliori”, la nuova produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, diretta da Leonardo Lidi e scritta da Diego Pleuteri. Protagonisti sul palco sono Alessandro Bandini e Alfonso De Vreese, interpreti di una coppia che, tra momenti di dolcezza e incomprensioni, tenta di restare unita affrontando la complessità dell’amore.
Lo spettacolo racconta il legame tra due figure identificate semplicemente come A e B: non ha importanza chi siano davvero, perché ciò che conta è il loro mondo emotivo, fatto di oggetti condivisi, gesti quotidiani, litigi e tenerezze. In una scena che si muove tra il concreto e l’essenziale, il pubblico viene guidato all’interno dell’intimità di una relazione, con i suoi alti e bassi, fino a interrogarsi su cosa significhi davvero essere una coppia oggi.
Per Lidi, “Come nei giorni migliori” è un’opera che nasce dal coraggio di credere nell’altro e nella sua potenzialità. Il regista rivendica il valore della fiducia come base creativa, un principio che accompagna anche la sua scelta di dare spazio a nuove scritture e visioni. “Proviamo” è la parola che chiude il testo e diventa quasi un manifesto teatrale: un invito a mettersi in gioco, a rischiare, a raccontare storie senza paura.
Diego Pleuteri firma un testo che si muove sull’orlo dell’indefinibile. “Cos’è l’amore?” è la domanda centrale del suo lavoro, una domanda destinata a rimanere aperta. La sua è una scrittura di ricerca, che non pretende di offrire risposte ma si nutre del desiderio di esplorare. Al centro c’è l’umanità di un legame, che non ha connotazioni politiche o ideologiche, ma si concentra sull’essere umano nella sua fragilità e nel suo desiderio di connessione.
“Come nei giorni migliori” è un’indagine sincera e toccante sull’essere coppia, oggi. Un piccolo specchio emotivo in cui ognuno può ritrovare qualcosa di sé, perché l’amore, con le sue gioie e le sue ferite, continua a restare un mistero da abitare, più che da spiegare.
Alberto Leali